2 Aprile, 2019 | Di

L’approccio "Data Driven" in azienda: la realtà oltre la buzzword

data is the new oil

Utilizzare i dati per prendere decisioni consapevoli dovrebbe essere ormai un approccio consolidato nella gestione delle organizzazioni aziendali e pubbliche. In genere, si parla di dati storici legati alle vendite, alla produzione o ad analisi di mercato. In ogni caso, questi dati vengono spesso analizzati per “compartimenti stagni”, senza una visione d’insieme, e sulla base di questo approccio obsoleto  vengono prese decisioni.

Quello che oggi i “dati” ci permettono di fare non ha precedenti: se il digitale è il motore del cambiamento che stiamo vivendo, i dati ne sono l’essenza.

I dati sono il nuovo petrolio

Proviamo per un attimo a riflettere su quanto sta realmente accadendo.

Innanzitutto è fondamentale capire il nuovo paradigma:

“nelle precedenti rivoluzioni industriali l’uomo ha costruito macchine e adottato tecniche per superare limiti fisici e il principale motore di questo è stato il petrolio con i suoi derivati. Nell’attuale rivoluzione (digitale) l’uomo sta costruendo macchine e adottando tecniche per superare limiti cognitivi e il motore di tutto questo sono i (big)data e i nuovi modi  per estrarne valore”.

Non a caso sull’Economist del 6 maggio 2017  c’era scritto “La risorsa di più alto valore al mondo non è più il petrolio, sono i dati”

Alla base delle  cosiddette “nuove onde” (Intelligenza Artificiale, Internet of Things e Blockchain), che sempre più fungono da “agenti del cambiamento” permeando società e aziende , ci sono proprio  i dati. Ma proviamo a spiegare il fenomeno con alcuni numeri interessanti , relativi alla cosiddetta “tempesta perfetta” degli ultimi 15 anni (Social Media + Web 2.0 + Cloud + Mobile, recentemente IOT):

  1. Il 90% dei dati, oggi presenti nel mondo, è stato prodotto solo negli ultimi due anni

  2. la nostra produzione attuale è di circa 2,5 “quintilioni” di byte al giorno (billion=10^9 VS quintillion=10^18)

connected device

Davanti a cambiamenti di questo tipo il mantra “innova o muori”, che da qualche anno si ripete in modo quasi ossessivo, non resterà più soltanto un claim da utilizzare nei talk. Ormai è dimostrato che la velocità di sviluppo delle nuove tecnologie ha superato la capacità di adattamento dell’essere umano. Quindi bisogna capire e accettare che ci saranno alcune attività svolte da persone, altre dalle “macchine” (con alla base intelligenza artificiale) e altre ancora in situazioni ibride.

human adaptability

A incidere su questo fenomeno è sicuramente la velocità con la quale  le nuove tecnologie vengono introdotte sul mercato, e, d’altro canto, la lenta risposta nella loro adozione. Come scrisse Thomas Friedman in “The world is flat”: “We are in a new world, using old tools”

Anche se siamo ancora agli inizi di questo fenomeno, si riscontrano già casi di successo di progetti e nuove aziende veramente data driven. Occorre però adottare nuovi modelli di business mantenendo non solo il cliente al centro, ma tutti gli stakeholder, e migliorando continuamente la loro esperienza con il brand. Come? Raccogliendo più dati possibile e convertendoli in informazioni utili a delineare una strategia che sia realmente data-driven. Per fare questo bisogna seguire un approccio che va oltre l’azienda stessa, che parte da un concetto di “ecosistema” e coniuga l’UX Design (inteso nel senso più ampio possibile) con la “Data Science”, avendo alla base algoritmi di “machine learning” ai quali vengono dati in pasto i vari “dataset” (collezioni di dati) raccolti. Questo permette di estrarre nuovo valore raggiungendo un livello di conoscenza senza precedenti che costituirà la base di una nuova narrazione verso gli stakeholder.

La foto simbolo di questo cambiamento è quella che vede il top management di Procter & Gamble lavorare e prendere decisioni strategiche in una conference room con tutti i possibili dati sull'organizzazione, proiettati  in tempo reale.

top management data driven

Ispirarsi ai casi di successo

Vediamo adesso qualche  caso di successo che può aiutarci a riflettere su come ormai “i dati si consumano come servizi ma si stoccano come prodotti”. Questo, permette  di applicare modelli di business completamente diversi da quelli tradizionali.

Anche perché si stima che attualmente (e siamo praticamente agli albori) le aziende abbiano già a disposizione un patrimonio di dati dai quali si potrebbe estrarre un valore pari al 5-10% di quello dell'azienda stessa.

Stitch Fix

Stitch Fix

Stitch Fix, the online personal styling service, è una piattaforma con un giro d’affari di 3 miliardi di dollari che sta rivoluzionando la tradizionale esperienza di acquisto nel mondo dell’abbigliamento.

Spediscono al cliente 5 differenti articoli (dalle scarpe ai cappotti) scelti da un fashion expert e basati sul suo stile, ottenuto grazie all’auto-profilazione che il cliente stesso fa sul sito. La consegna è gratuita ed è incluso un reso prepagato, in modo che si possa provare e scegliere i prodotti, senza alcun impegno.

Con i risultati che stanno già ottenendo (al momento si può utilizzare il servizio solo in Inghilterra) potrebbero essere soddisfatti, senza pensare a ulteriori implementazioni. Ma in un modello “data-driven”, il bello arriva solo ora!

La “scienza dei dati” (Data Science) è il cuore di tutto il sistema. I dati sono al centro dell'intera “catena del valore” di Stitch Fix: vengono mappati, raccolti, ed elaborati in informazioni che vengono “stoccate” in attesa di capire il miglior modo per monetizzarle. Sicuramente in futuro saranno in grado di fornire dati predittivi alle maison di moda. Anche perchè, oltre all’auto-profilazione iniziale, l’utente può scegliere  quali capi tenere e quali restituire, e di conseguenza i suoi gusti vengono individuati con precisione e aggiornati continuamente.

Riuscite a immaginare che valore hanno queste informazioni, ad esempio, per una “fashion house”?

C:\Users\beatrice.spreafico\Desktop\auto-profilazione.png

Comune di Pittsburg: rilevatore di buche stradali

Ci sono esempi simili anche nella pubblica amministrazione. Nel comune di Pittsburgh hanno iniziato a sperimentare un nuovo sistema per controllare le condizioni delle strade. Hanno creato un’app che, grazie all’utilizzo di sensori presenti su qualunque smartphone (come l'accelerometro” e il giroscopio), è in grado di rilevare automaticamente le condizioni del manto stradale e le eventuali buche, elaborare i dati di tutti gli automobilisti aderenti e permettere al Comune di organizzare - e predire - in modo efficiente gli interventi da fare.

Nella stessa direzione si stanno muovendo alcuni player del “bike sharing” che stanno installando i sensori integrati con il GPS già in dotazione nelle bici. In questo modo, i player possono raccogliere un’immensa mole di dati e la pubblica amministrazione ne può trarre un enorme beneficio in termini di: controllo del manto stradale, riduzione dei costi di manutenzione e soprattutto accurate previsioni future.

Esattamente come per Stich Fix, quindi, il vero guadagno non deriva tanto dall’attività core, quanto piuttosto dai dati che questa permette di raccogliere. E paradossalmente, non si sa ancora di preciso come monetizzare questa miniera di dati! Una situazione considerata abbastanza “normale” oggi.

D’altro canto, aziende come Facebook hanno lavorato in perdita per anni prima di capire come  trarre il massimo vantaggio da tutti i dati raccolti nel tempo attraverso piattaforme come “Facebook Ads”.

pothole detector

Come possiamo aiutarti?

In questo panorama, Wellnet si pone l’obiettivo di generare consapevolezza sulle potenzialità di un’efficace attività di raccolta e analisi dei dati e aiuta le aziende a impostare una corretta strategia data driven. Senza pretese di avere ricette pronte e vincenti, ma con la certezza di offrire punti di vista e approcci che vanno nella direzione “giusta”. Quella del cambiamento.

 

 

data driven change

Per prima cosa, ti consigliamo  di mappare il livello di “salute digitale” della tua azienda. Questo, ti permetterà di scoprire in modo oggettivo la “maturità digitale” della tua organizzazione e ti fornirà indicazioni utili per capire da dove cominciare, o come continuare, il tuo processo di digitalizzazione.

Oltre a questo, puoi approfittare dei nostri workshop gratuiti scegliendo tra un ampio ventaglio di temi legati al data driven approach.

In alternativa,  puoi cominciare a innovare in ottica data driven la funzione Marketing della tua azienda, seguendo questo esempio.

In ogni caso la cosa migliore che puoi fare fin da subito è iniziare a tracciare e raccogliere ogni tipo di dato di cui disponi in azienda e “stoccarlo” per creare un tuo patrimonio di dati. In questo modo, in futuro, potrai sfruttarli al meglio sia all’interno che all’esterno del tuo modello di business, anche incrociandoli con dati provenienti da altre fonti liberamente accessibili, come ad esempio gli open data.

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