La giornata tipo del content marketer
Ogni giorno, un content marketer si alza e sa che dovrà correre abbastanza veloce da star dietro alle più recenti tendenze del mercato.
Inutile negarlo: il content marketing è una delle anime del mondo digitale. Pur avendo costi contenuti (il 62% in meno dell'outbound marketing) genera il triplo dei lead.
Per questo motivo la figura del content marketer è così importante, e per ricoprire con successo questo ruolo occorre rimboccarsi le maniche e pianificare la propria giornata.
ORE 8:00
Il content marketer si sveglia. Se è fortunato, altrimenti è già sveglio da due ore, rintanato sotto le coperte a sbirciare sullo smartphone le ultime novità in fatto di creazione di contenuti. Alzarsi dal letto non è semplice, combattuto com'è tra il fastidio per la quantità di articoli scritti male che il web gli propone e lo sconforto di fronte alle idee geniali che qualcun altro ha avuto prima di lui. Nel dubbio, prende appunti mentre beve il caffè.
ORE 9:00
Arrivato in ufficio chiama a raccolta il resto del team. Dopo circa venti minuti, due caffè supplementari, quattro telefonate “sto arrivando, il treno era in ritardo” e qualche preghiera, il gruppo riesce finalmente a radunarsi.
Per quanto faticoso possa essere organizzare incontri puntuali con la squadra di lavoro, questo appuntamento è fondamentale per allinearsi su una strategia condivisa, in grado di comunicare con il giusto tone of voice.
(A proposito, se vuoi saperne di più abbiamo l'articolo che fa per te! Tone of voice: 12 personalità per il tuo brand)
Secondo il Content Marketing Institute (CMI), l’efficacia di una strategia di content marketing è direttamente proporzionale alla frequenza dei meeting: il 61% delle aziende con team più produttivi si incontra giornalmente o settimanalmente.
Non importa come avvengono gli incontri: ci si può sedere attorno a un tavolo o darsi appuntamento su Skype o Google Hangouts. Quel che conta è confrontarsi: solo così sarà possibile discutere le performance della propria strategia, valutarne l’efficacia e apportare eventuali miglioramenti.
ORE 11:00
Inizia la simbiosi con il computer. Il content marketer non ha la testa tra le nuvole, ce l’ha nel “cloud”.
Avere una strategia consolidata è fondamentale per avere successo, ma non basta. Internet fornisce continue opportunità per arricchire e rendere più accattivanti i contenuti prodotti.
L’azienda si occupa di SEO? Twitter “ronza” di commenti su quanto il presidente Trump sia scontento di come il suo nome sia tra i primi risultati cercando “idiota” su Google. Perché non cavalcare le notizie e sfruttarle per i nostri scopi?
Il content marketer sa che non può semplicemente sedersi e aspettare che le novità caschino dal cielo direttamente sulla sua tastiera. Occorre cercarle, utilizzando strumenti come Google Trends o Answer The Public scovare le keyword di maggiore interesse e inserirle nella pianificazione editoriale, oppure affidarsi a Google Alert per scoprire qualche nuova menzione dell’azienda.
ORE 13:00
Il resto del team stacca per la meritata pausa pranzo.
Il content marketer azzanna una piadina senza abbandonare la sua postazione. Ha appena scoperto un nuovo strumento per valutare l’efficacia dei contenuti che produce, ed è troppo curioso per distrarsi con attività triviali come un’alimentazione regolare.
ORE 14:00
I contenuti per il blog, la pagina Facebook o il sito aziendale non si creano da soli. Il content manager è preparato – dopo tutte quelle riunioni il piano editoriale è ormai rodato – e sa che c’è solo una cosa peggiore di un articolo non scritto: un articolo scritto male.
Imbottire i canali della propria azienda di contenuti superficiali, ripetitivi o poco curati può essere dannoso per la comunicazione. Studi recenti mostrano che le SERP di Google premiano i contenuti lunghi (anche fino a 2000 parole).
Le parole, però, non sono tutto. Arricchire un testo con immagini appropriate, trasformarlo in un'infografica o in un video sono tutte strategie che permettono di diversificare il piano editoriale, sfruttando le tendenze di marketing digitale più in voga.
ORE 16:00
Missione compiuta, l’articolo è pronto per essere pubblicato (non prima di un ultimo check per scovare qualche typo e per assicurarsi che il tutto sia SEO compliant). Ma il content marketer non si illude: il lavoro è appena cominciato.
Un contenuto, infatti, non va solo creato: occorre sponsorizzarlo. Parte quindi la caccia alle pagine e gruppi Facebook di settore, alle community LinkedIn che potrebbero rispondere bene all’articolo, fino alla condivisione sui network di sharing come CoPromote. Magari investendo un po’ di risorse per una campagna pubblicitaria social che porti il contenuto su più schermi possibile.
Se tutto va come il content marketer spera (e prevede), sempre più persone avranno modo di interagire con il contenuto. Questo significa altro lavoro, perché…
ORE 17:00
… ai commenti bisogna rispondere.
Le interazioni con il pubblico possono essere tanto gratificanti quanto spaventose. Scoprire che l’audience reagisce ai suoi contenuti riempie il content marketer di orgoglio, ma qualche volta nella sezione commenti può crearsi un clima poco incline al dialogo.
In ogni caso, interagire con il pubblico è fondamentale per creare una relazione e fidelizzarlo, garantendo che anche i prossimi contenuti verranno guardati con la stessa attenzione.
Con l’aiuto di un social media manager sempre aggiornato si potrà costruire una community attorno al brand di cui si scrive. Ci vuole pazienza, ma i risultati valgono lo sforzo.
Immagino che adesso vorrai essere sul pezzo anche tu, leggendo i trend di Facebook per il 2019.
Ore 18:00
Sarebbe ora di stiracchiarsi e spegnere il pc, ma il content marketer non ha ancora finito. Tutte le azioni della giornata vanno monitorate per essere sicuri che ogni cosa stia andando nel verso giusto.
Misurare l’efficacia di un contenuto è una delle principali sfide per il content marketer, e capire cosa funzioni e cosa no è la caratteristica di ogni professionista serio. Monitorare con costanza l’andamento della strategia è il segreto per il successo a lungo termine.
Google Analytics e i social Insights sono risorse imprescindibili per svolgere in maniera rapida ed efficace questo compito.
ORE 21:00
Un’altra giornata di lavoro è andata, e il content marketer può finalmente concedersi il meritato riposo. In pigiama, sul divano, con l’ennesima puntata di una serie tv che ormai sta seguendo per inerzia, potrebbe mettere giù il telefono e staccare la mente dal mondo digitale.
Però magari un’ultima occhiata ad Analytics…