7 Settembre, 2017 | Di Wellnet

Come capire la qualità di una pagina per Google?

Pagina di bassa qualita per google

Quali fattori vengono considerati da Google quando valuta la qualità di una pagina? C'è una lunga lista dei dati da esaminare per determinare quali pagine sono di bassa qualità e quali no, dal comportamento degli utenti al tempo di caricamento fino agli errori di ortografia. Vediamo quali sono i principali parametri e quali metriche vanno analizzate per determinare la qualità delle pagine di un sito.

Che cosa costituisce "qualità" per Google?

In qualità di consulenti SEO, siamo sempre interessati ai parametri da utilizzare per migliorare il posizionamento di un sito internet nei motori di ricerca. Il più utilizzato di tutti, in Italia, è Google, il quale ha le idee abbastanza chiare su quali caratteristiche determino la qualità di un contenuto. Alcune di queste idee le conosciamo e sono abbastanza evidenti, altre invece sono più intriganti.

 

Come capire la qualità di una pagina per Google?

Sappiamo tutti che:

  • Google vuole contenuti unici, che non siano uguali a quelli di altre pagine. Ma non basta che le parole e le frasi contenute dalla pagina siano diverse, il valore del contenuto dev’essere unico per gli utenti.
  • Vorrebbe vedere un gran numero di fonti esterne che linkano editorialmente la pagina. Ciò indica che il contenuto di essa è probabilmente di alta qualità perché è degno di essere citato.
  • I link esterni dovrebbero provenire da pagine loro stesse di alta qualità, sia che si tratti di collegamenti interni che di collegamenti esterni. Quindi, se le tue pagine di alta qualità linkano a un'altra pagina del tuo sito, quest’ultima guadagnerà “punti”.
  • La pagina deve rispondere con successo ai bisogni degli utenti.

Quest’ultimo punto è molto interessante. Come fa Google a determinare se la pagina ha soddisfatto il bisogno dell’utente? Ne segue il comportamento. L’utente esegue una ricerca, clicca su un risultato e visita la tua pagina. Se l’utente torna su Google e fa una ricerca totalmente diversa oppure si dedica ad altro, allora è rimasto soddisfatto dal contenuto della tua pagina. Se, invece, clicca su un altro risultato oppure fa una ricerca simile, significa che non ha trovato quello che cercava sul tuo sito. Quando la seconda situazione descritta accade spesso, viene definito “pogo-sticking” e risulterà in una discesa nel posizionamento sulla SERP di quella pagina.

Continuiamo ad esaminare altre caratteristiche che Google analizza per determinare la qualità di una pagina:

  • La pagina deve caricarsi velocemente con qualsiasi connessione.
  • Grande importanza ha la qualità dell’accessibilità e della User Experience su qualsiasi dispositivo, quindi mobile, desktop, tablet e laptop.
  • I contenuti devono essere grammaticalmente corretti e ben scritti. Questa caratteristica è diventata molto importante soprattutto recentemente, da quando Google ha implementato i cosiddetti Featured Snippets. Secondo test effettuati da Moz, infatti, una pagina con contenuti grammaticalmente scorretti o contenente errori di battitura non sarà mai mostrata sulla SERP tramite il featured snippet. Quest’ultimo viene addirittura “revocato” nel caso in cui gli errori compaiano a seguito di una modifica della pagina.
  • Tutto il contenuto non testuale deve avere un’alternativa sotto forma di testo. Ecco perché Google incoraggia l'utilizzo dell'alt description e della trascrizione dei dialoghi di un video. In questo modo chiunque può usufruire della pagina, anche chi non ne ha la possibilità per ragioni tecniche o di accessibilità.
  • Google vorrebbe anche vedere contenuti ben organizzati e facili da consumare e da comprendere.
  • Infine, vengono premiate le pagine che linkano a fonti aggiuntive per ulteriori informazioni o per follow-up sulle attività oppure per citare fonti. Per questo, sono importanti i link che puntano verso l’esterno.
Come capire la qualità di una pagina per Google?

Come appare un featured snippet sulla SERP

Attenzione: questa non è una lista esaustiva. Si tratta solo di alcune delle caratteristiche che Google analizza in una pagina per determinarne la qualità, la lista completa comprende centinaia di parametri.

Cosa non fare per capire la qualità di una pagina

Quando cerchiamo di determinare la qualità di una pagina, dobbiamo prima di tutto capire che non si tratta di un dato semplice da dedurre, ma di un parametro che si ottiene dalla combinazione di molte metriche diverse.

Di conseguenza, è bene non fare affidamento semplicemente a:

  • Tempo passato sul sito;
  • Bounce rate;
  • Traffico organico.

Perché no? Perché presi singolarmente, possono essere segnali fuorvianti.

Ad esempio, se qualcuno passa molto tempo sul sito può essere perché è preso dai tuoi contenuti oppure perché non riesce a trovare ciò che sta cercando. Magari sul tuo sito compaiono molti pop-up e l’utente impiega molto tempo a trovare il modo di chiuderli.

Il tasso di rimbalzo (o bounce rate) funziona allo stesso modo. Un alto tasso di rimbalzo potrebbe essere una cosa positiva, se stai rispondendo a una domanda molto semplice o se il passo successivo è visitare un’altra pagina in breve tempo. Esistono pagine con un tasso di rimbalzo tra l’80 e il 90 per cento, ma che rispondono in maniera esaustiva alla query dell’utente. Quindi il tasso di rimbalzo da solo non è un indicatore valido.

Lo stesso discorso vale per il traffico organico. Si potrebbe avere una pagina di qualità bassa che però riceve una buona quantità di traffico organico per un motivo o per un altro, magari perché è posizionata bene per diverse query long tail. Analizzando questo dato nel lungo periodo, settimane (se non mesi), si può avere un dato sicuramente migliore, ma anche in questo caso (singolarmente) non è un metodo di analisi valido.

Ciò che stiamo dicendo non è che queste metriche non siano utili a determinare la qualità di una pagina, ma che non vanno prese singolarmente bensì combinate insieme ad altri dati.

Cosa fare per capire la qualità di una pagina

Se i dati che abbiamo visto prima possono essere fuorvianti quando presi singolarmente, combinati tra di loro e con altre metriche possono invece essere d’aiuto nel raggiungere il nostro obiettivo.

Combinazione di metriche d’engangement

Una possibile combinazione riguarda le metriche d’engangement. Ci riferiamo a:

  • Visite totali
  • Visite dall’esterno e dall’interno
  • Pagine per visita

Combinando questi tre dati puoi “seguire” il percorso degli utenti e cercare di capire se, dopo essere atterrati sul tuo sito, visitano altre pagine oppure no. Se navigano sul sito è sicuramente un buon segno, se invece visitano poche pagine e poi lo abbandonano può essere un problema. Controllando anche il time on site e il bounce rate si può avere un’idea piuttosto precisa della qualità della pagina.

Combinazione di metriche offsite

Un altro dato interessante deriva dalla combinazione di metriche offsite, come ad esempio:

  • Link dall’esterno
  • Page Autorithy
  • Condivisioni sui social

Come abbiamo già sottolineato, se la tua pagina viene linkata spesso significa che presenta un contenuto di qualità e autorevole. Per lo stesso ragionamento, un alto numero di condivisioni sui social può portare a un gran numero di visite dall’esterno, che Google considera molto importanti.

Presenza sui motori di ricerca

Una pagina di qualità ha un contenuto unico. Come capire se, invece, è duplicato? Oltre a poter utilizzare i tanti tool di site audit che si trovano online, puoi anche semplicemente cercare su Google l’URL o il titolo della pagina in questione. In questo modo puoi capire se:

  • La pagina è stata indicizzata;
  • Se più pagine sul tuo sito sono state indicizzate con lo stesso URL;
  • Se più pagine sul tuo sito sono state indicizzate con lo stesso titolo.

Risolvi gli eventuali problemi e la qualità del tuo sito ne beneficerà piuttosto in fretta. Ricordati di non cancellare le pagine di bassa qualità, ma di aggiornarle per migliorarne e ampliarne il contenuto.

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