26 Novembre, 2019 | Di Wellnet

Social Media Trend: quali sono le tendenze del 2020?

social trend

Lo sappiamo, lo scenario dei social media è in continua evoluzione, e stare al passo con tutte le tendenze è davvero dura!

Quest’anno abbiamo assistito a diversi cambiamenti, tra cui: l’arrivo di BERT, il nuovo algoritmo di Google, che ha ulteriormente modificato il modo di fare SEO, l’utilizzo degli Assistenti Vocali per potenziare la strategia digitale o il canale shop lanciato da Instagram, che permette ai brand di vendere i loro prodotti direttamente sulla piattaforma.  

Cosa ci aspetta nel 2020?

Hubspot e Talkwalker hanno raccolto le analisi e le opinioni di oltre 50 esperti del settore per creare un ebook che racchiude "I social media trend da seguire nel 2020".

Noi abbiamo pensato di approfondire i quattro trend che consideriamo più importanti:

1. Tik Tok: cos’è e come funziona il social che sta spopolando tra i più giovani

Definito come il “social dei ragazzini” (il 66% degli utenti ha meno di 30 anni, e in larga parte sono donne), Tik Tok ha raggiunto quasi 750 milioni di utenti, e il termine di ricerca è in continua crescita.

social trend

Il nome stesso ne evoca la finalità: Tik Tok è la community dei real short videos, filmati brevissimi, anche di 10 secondi, che hanno una base musicale e possono essere riprodotti potenzialmente all’infinito.

Ma Tik Tok non è solo musica. Infatti, con l’aumento della popolarità del social, si sono diversificate le tipologie di video condivisi dalle persone: brevi sketch di comici emergenti, acrobazie di skateboarder, video di ballerini, di appassionati di moda, di make-up ecc. ecc. E gli influencer, ovviamente, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di girare video in cui parlano dei loro prodotti preferiti.

Il grande vantaggio di questa piattaforma è che non è ancora stata risucchiata nel vortice della visibilità a pagamento e quindi i brand hanno la possibilità di raggiungere un engagement autentico.

In che modo?

Ebbene, anche su questa piattaforma (a metà strada tra Facebook, YouTube e Instagram) gli utenti possono seguire determinati account e interagire con i loro contenuti, mettendo like, commentando e condividendo video interessanti. A differenza degli altri social, però, non è necessario seguire un brand per visualizzare i suoi contenuti nel proprio feed: l’app seleziona i video di tendenza che mostra nell’apposita sezione “per te”.

Come per ogni altra piattaforma bisogna chiedersi: ha senso attivare questo canale? Può garantirmi un ROI più alto? Una maggiore brand awareness? Un aumento della audience?

Alcuni brand, come Pepsi, Sephora e Wired Italia, stanno già costruendo le loro community su TikTok. In molti hanno aperto il proprio canale, avviato collaborazioni con influencer e stanno sperimentando l’advertising su questo nuovo social.

wired tik tok

Il format di advertising che sta andando per la maggiore è la challenge. Una delle più famose dell’ultimo periodo è quella #ForClimate.

tik tok

I brand possono anche incoraggiare le sfide di #hashtag su TikTok e far partecipare gli utenti con pochi clic.

Di sicuro Tik Tok è una nuova sfida, sta alle aziende capire se coglierla.

2. Fake News: guerra alle notizie false per riguadagnare la fiducia degli utenti

A giugno di quest’anno si parlava di Deepfake come nuova frontiera delle fake news. Per il 2020 pare che i social si impegneranno per ridurre la diffusione di notizie false e ricostruire la fiducia nei brand. 

Probabilmente, verrà definita una regolamentazione. Persino Facebook sostiene che dovrebbe esserci un regolamento governativo per aiutare a gestire i social media.

Per citare Zuckerberg “Servono regole più attive per governi e legislatori. Aggiornando le regole per Internet, possiamo preservarne il lato migliore, ovvero la libertà delle persone di esprimere se stesse e degli imprenditori di costruire cose nuove, proteggendo la società da danni di ampiezza maggiore”.

Il tema delle fake news si lega inevitabilmente a un altro tema caldo del momento: la data privacy. Lo scorso anno ci eravamo chiesti quale sarebbe stato il futuro della digital privacy. Oggi sappiamo che gli utenti sono restii a lasciare i loro dati alle aziende perché non sanno che utilizzo ne verrà fatto. E come biasimarli! Le data policy, malgrado l’avvento della GDPR, sono ancora spesso lunghe complesse e “fumose”.

Paradossalmente, se è vero che i consumatori si fidano poco dei brand quando si parla di privacy, è anche vero che sono disposti a lasciare i loro dati in cambio di servizi più personalizzati.

Certo è che gli utenti chiedono maggiore chiarezza nel trattamento dei loro dati e nei mesi a venire, con l’aumento delle regolamentazioni e un atteggiamento proattivo da parte delle principali piattaforme social, si prevede una riduzione di questi timori e un rafforzamento della fiducia nei confronti dei marchi. Il consiglio per le aziende è di essere totalmente trasparenti in fase di raccolta e utilizzo dei dati, e di monitorare costantemente le notizie false per assicurarsi che non coinvolgano il loro brand.

3. Intelligenza Artificiale: un’evoluzione necessaria

Brand e persone stanno iniziando a comprendere il potenziale dell’AI. Se fino al 2018, infatti, il termine era associato a sentimenti come il dubbio e la paura (legata soprattutto alla perdita di posti di lavoro con l’avvento degli “automatismi”), oggi si inizia a pensare a come trarre il massimo valore dalla collaborazione tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.

Molti brand stanno investendo nelle tecnologie di AI, per diversi motivi: velocizzare le attività di marketing (la famosa marketing automation), per gestire più efficacemente una grande mole di dati o per migliorare l’esperienza degli utenti sui vari touchpoint. Un esempio? I chatbot.

In linea di massima l’obiettivo è sempre lo stesso: massimizzare i risultati.

L’intelligenza artificiale può essere usata anche in modi più creativi. Ogilvy, ad esempio, ha usato Algoritmi di Artificial Intelligence per rilevare immagini globali simili per le ferrovie tedesche e costruire un social advertising personalizzato per i viaggiatori.

Noi l’abbiamo utilizzata per mettere a punto un sistema che consente di ottimizzare, in maniera oggettiva e scientifica, il posizionamento di un sito su Google.

4. La Digital Trasformation: questa (s)conosciuta

Tra tutte le tendenze prese in esame ce n’è sempre una che va indicata: la Digital Trasformation.

Ricordiamo che per Digital Trasformation si intende “un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali, associati con le applicazioni di tecnologia digitale, in tutti gli aspetti della società umana”

La trasformazione riguarda un’evoluzione del business, consentita dall’utilizzo delle nuove tecnologie e orientata al raggiungimento di tre principali obiettivi: migliorare l’esperienza del cliente (o potenziale tale), facilitare i processi aziendali e, ça va sans dire, incrementare i profitti.

L’evoluzione è assicurata da un approccio data-driven: raccogliere ed elaborare i dati a disposizione, per  orientare le proprie decisioni e scelte.

Gli altri trend saranno, in breve:

  • Augmented reality e Virtual Reality come strumenti nelle strategie di marketing
  • La valorizzazione degli User Generated Content
  • Il Digital Advertising orientato alla Generazione Z
  • L’Influencer Marketing, alla ricerca di micro e nano-influencer
  • Il Social Media Wellness per creare engagement con i consumatori

 

Di tutte queste nuove tendenze, quasi sicuramente solo alcune riguarderanno direttamente la tua attività. Potremmo scoprire insieme quali.

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