20 Febbraio, 2013 | Di

9 regole base per il SEO in Cina

9 regole base per il SEO in Cina

Da anni le aziende occidentali guardano la Cina come il mercato di preferenza e ormai tante di esse hanno un sito web in lingua cinese o hanno in programma di realizzarlo a breve.

Ma oltre ai problemi contingenti della gestione della lingua (contenuti che si adattano ad un layout diverso, scelta dei colori, non utilizzo di share su facebook e twitter, ecc.) come affrontare la sfida del SEO in quel paese?

Come tutti sanno, a differenza della maggior parte dei paesi, in Cina il motore di ricerca Google non è il leader sul mercato, anzi raggiunge appena il 24% di quota di mercato, con cadute fino al 16% (probabilmente più per questioni "politiche" che per passi falsi tecnologici o imprenditoriali), che a fronte di una quota globale di oltre l'85% la dice tutta sulla peculiarità di questo paese.

Chi la fa da padrona è il motore "locale" Baidu, con gestisce dal 75% all'85% delle ricerche su Internet in Cina. Questo servizio, oltre ad andare a braccetto con la Censura cinese (i suoi risultati sono filtrati) si sta accreditando anche come fornitore di notizie, come e-commerce e recentemente ha aperto un'edizione giapponese (fonte Wikipedia), registrando in totale nel 2011 oltre 500 milioni di utilizzatori.

È indubbio insomma che il tallone d'Achille di Google sia l'Asia (per la verità l'Europa ha annunciato più volte di voler creare il proprio Google, senza ancora buon esito) e che le aziende ed i siti web che vogliono emergere in Estremo Oriente devono far i conti con altri motori di ricerca, altre regole ed altre tecnologie.

Come ottimizzare dunque un sito web in Cina? A parte le regole comuni (segnalazione della URL, invio della sitemap, utilizzo dei page title), quali sono le differenze rispetto a quelle di Google/Panda?

Stiamo affrontando queste domande perchè un grande gruppo europeo con un sito ben indicizzato nel vecchio continente vuole aprirlo in lingua cinese. Oltre quindi ad analizzare gli aspetti della UX e comunicativi, ci siamo domandati come tenere alto il posizionamento su Baidu.

Finora siamo arrivati alle seguenti, forse scontate, conclusioni:

1) La scelta del dominio

Sicuramente il dominio .cn o .com.cn aiuta il ranking. Ma basta un dominio (quello che si dovrà digitare nella barra dell'indirizzo del browser) in caratteri alfabetici o meglio in ideogrammi? Un dominio in ideogrammi è la scelta migliore, in Italia sono diversi i provider che forniscono la registrazione dei .com sia in caratteri latini che in ideogrammi.

2) Hosting cinese?

Un sito hostato presso un provider cinese ha maggiori chance di essere ottimizzato. E' inoltre un requisito fondamentale per permettere agli utenti cinesi di raggiungere un sito in tempi ragionevoli visto che le richieste verso server stranieri vengono di molto rallentate dalla censura.

3) Utilizzo del cinese semplificato

Siccome la maggior parte dei navigatori cinesi utilizza il cinese semplificato è logico e doveroso utilizzare questa declinazione. Alcuni siti in lingua cinese utilizzano parti di informazioni in altre lingue, in particolare l'inglese. Baidu ignorerà completamente tali informazioni.

4) Home first

A differenza di Google, che tende ad indicizzare la home come le pagine interne, Baidu tende a mostrare sempre la homepage dei siti web. Come afferma Andrea VIT nella sua interessante analisi, probabilmente l’approccio migliore alla progettazione dei siti web informativi e non emozionali è quello della costruzione di lunghe pagine hub: dove sono presenti un grande numero di link ben organizzati e suddivisi per blocchi logici con associate delle immagini che catturino l’attenzione.

5) Meta

Oltre all'utilizzo dei meta per come lo conosciamo, in Cina è sempre bene far riferimento all'autenticità dei contenuti, dei prodotti e del sito web in generale (per es. sito ufficiale dell'azienda XYZ, in cinese ovviamente!). In un mercato che anche sul digitale vede la diffusione illegale di informazioni e prodotti è opportuno utilizzare i meta anche per ufficializzare la titolarità ed ufficialità del sito web.

6) paginazione

Certamente la paginazione dei contenuti sarà completamente diversa e per un occidentale sarà facile smarrirsi. Anche il semplice copia e incolla dei testi tradotti in cinese da un doc sarà un'impresa. E poi il bold.  In caratteri cinesi questo tipo di formattazione perde la forza che ha nelle nostre lingue, sempre meglio farsi affiancare da un madrelingua cinese per l'efficacia comunicative e di SEO.

7) attivare un programma di pay per click

Anche se non ufficiale, molti credono che attivare l'equivalente di Adwords che per Baidu si chiama Phoenix Nest aiuti a posizionarsi anche organicamente. Per la verità questo lo si vocifera anche su Adwords.

8) no flash ma anche no javascript e "poco" canonical

Baidu è più arretrato da questo punto di vista rispetto a Panda e oltre che Flash e iFrame, anche il Javascritp, tecnologia su cui l'azienda di Montain View ha puntato molto, potrebbe essere ignorato o bloccante per Baidu. Cercate inoltre di tenere le URL più "pulite" possibile, il motore cinese non riconosce bene le pagine "canoniche".

9) contenuti sopra a tutto

Siccome il crawler è lento si dice che è in grado di indicizzare fino a circa 100/120K di materiale, è pertanto meglio inserire i contenuti più importanti in cima alla pagina.

Finora siamo arrivati a queste conclusioni, ma restate in contatto con noi, vi aggiorneremo su ulteriori analisi e risultati. Se avete delle domande o per intervenire sull'argomento contattateci.

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